Crisi del lavoro: la soluzione sta nell'inscidibile rapporto tra la scuola e le Istituzioni

FASANO - ‹‹Oggi siamo qui per creare un gioco di squadra tra scuola, Amministrazione e aziende, per trovare risposta alla tipica domanda che i nostri giovani si pongono nel momento in cui ottengono il diploma "E adesso, cosa farò?". Fasano è una città molto intelligente e, attraverso questa sinergia, possiamo, anzi dobbiamo, costruire qualcosa di concreto per i nostri figli››. Con queste parole la dirigente Rosa Anna Cirasino ha aperto il convegno "Dalla scuola all'azienda", tenutosi questa mattina nell'auditorium dell'ITEC "Salvemini". Dello stesso avviso anche l'assessore alla Pubblica Istruzione Renzo De Leonardis, secondo cui ‹‹l'apertura di un dialogo tra la scuola e il mondo del lavoro rappresenta l'unica ricetta possibile, al momento, per tentare di risollevarsi dalla crisi del mondo occupazionale››.

Scopo dell'appuntamento odierno è stato presentare il nuovo corso di studi, accessibile dal prossimo anno scolastico, "grafica e comunicazione", nonché illustrare ai presenti l'innovativo progetto "incubatore d'impresa". La prima parte del dibattito è stata dedicata, appunto, al concetto di comunicazione. Hanno relazionato Giovanni Cisternino, Giacinto Ventrella (Grafiche Ventrella), Gianpiero Giannoccaro (SeriArte) e Anna Cecere (Comunicando).

Il professor Cisternino ha effettuato un breve excursus storico dell'evoluzione dei corsi di studio al "Salvemini", sin dagli anni Settanta, per assecondare le esigenze degli studenti. Gianpiero Giannoccaro, invece, con una toccante sequenza di diapositive dal titolo "Did you know it?" (lo sapevi questo?, ndr) ha focalizzato l'attenzione sull'importanza dell'immagine nell'era moderna, come unico mezzo per stabilire il successo di un'idea. Secondo lui, quindi, il nuovo corso di studi in oggetto, non può che agevolare i giovani nell'ambito professionale, in un futuro abbastanza prossimo. Occorre, infatti, rendersi conto che i dieci lavori più ricercati nel 2010, nel 2004 neppure esistevano. Dunque, occorre preparare i ragazzi a professioni innovative, che possano rispondere appieno alle esigenze del mercato. Per Anna Cecere, inoltre, ‹‹fare comunicazione è importante quanto fare il prodotto››, a patto, però, che questa venga effettuata da professionisti del settore e non da "comunicatori improvvisati". Ulteriore plauso, quindi, al nuovo indirizzo scolastico.

La seconda parte del convegno è stata, invece, dedicata all'incubatore di idee. Nello specifico, si tratta di un "laboratorio", collocato nell'istituto "Salvemini", in cui trovare il supporto tecnico-operativo alle imprese emergenti, soprattutto giovanili. ‹‹Il 50% delle aziende in fase di start up - ha spiegato il professor Michele Carriero - muore nell'arco dei primi 5 anni. L'idea dell'incubatore di imprese nasce proprio per creare, quindi, un luogo fisico e una guida morale per far sì che gli imprenditori non si sentano soli e possano superare al meglio la fase iniziale del loro percorso››.

Per l'assessore regionale Fabiano Amati, infine, la parola d'ordine è innovazione. ‹‹Oggi più di ieri è indispensabile l'alleanza tra scuola e famiglia in primis, e tra scuola e istituzioni poi - ha spiegato -. Ogni mattina, nel mondo, si consumano decine e decine di "omicidi di mestieri". Questo perchè il lavoro, come tutte le cose, si evolve, e i genitori non possono "pretendere" che la scuola prepari i ragazzi alla professione di falegname, o di sarto. Occorre, quindi, mettere da parte il romanticismo legato ai ricordi della nostra epoca, per lasciare spazio ad un futuro sempre più tecnologico, ricordandosi, oltretutto, che "nuovo" non significa abbattere il vecchio, ma aggiungere qualcosa a ciò che già c'è››.